15a tappa a Aru, ovvero Satta, Palmas e i film di Ron Howard. E’ ufficiale #girodiruota porta fortuna
26/05/2014Assolo. Anzi, A-S-S-O-L-O. In una parola ecco come è andata la tappa che finiva a Plan di Montecampione, lì sel palcoscenico del duello più bello di Marco Pantani, quello infinito, lungo un Giro, quello dei mille scatti del Pirata e delle mille rintuzzate di Pavel Tonkov, quello del da perdere il respiro a stargli dietro. Lì 16 anni fa l’apoteosi di un campione, ora 16 anni dopo qualcos’altro, certamente non lo stesso, ma bello comunque.
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Questo il finale. Ma ogni tappa è una storia che va raccontata.
Dopo l’Enobike. Io e i miei fidi compagni ce ne siamo ritornati in zona Giro sempre con l’aereo che ci ha messo a disposizione l’organizzazione. Sono venuti anche Gasparotto e Bandiera, anche se avevano deciso di rimanere a Vittorio Veneto ad aspettare il passaggio del Giro. Come controfigure disposte a farsi la tappa con Gavia, Stelvio e Val Martello avevamo trovato solo il gorilla del Crodino e Gianluca Grignani, disposti a tutto pur di riprendersi le scene. In realtà si era proposto anche Dj Francesco, scartato per i troppi tatuaggi, e l’unico esemplare di specie maschile dei Gazzosa. Lo stavamo quasi per assoldare poi ha iniziato a cantare “www mi piaci tu” e l’abbiamo dovuto tramortire. Spero si sia ripreso.
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Al villaggio di partenza, il mio rivale prussiano finge problemi al soprassella. Cammina in modo ridicolo e ammicca, dolorante, ai giudici di gara. L’ho capito. Un modo ingegnoso per provare a riappropriarsi della maglia nera alla faccia mia. Non mi frega però. Gli consiglio il metodo del fido Alan Marangoni.
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La corsa inizia. Lasciamo Valdengo e ci arriva la notizia che ha abbandonato Dylan Van Baarle, tutti noi siamo molto amici di Dylan, una presenza assolutamente imprescindibile al Giro. Convoco la squadra, di comune accordo decidiamo di non proseguire se Dylan non verrà riammesso. Ci fanno sapere che il corridore si è ritirato di sua spontanea volontà per andare a raggiungere Fabio Galante e Daniele Interrante a Miami, dove li attende un trofeo di beach soccer contro i migliori attori di serie televisive americane. Anche Fonzie ha assicurato la sua presenza. Richie Cunningham, ovvero Ron Howard, ovvero quello che ha fatto successo, ovvero quello pelato col pizzetto, invece ha rifiutato. Costantino di Uomini e Donne se ne è dispiaciuto.
Non appena la notizia del motivo dell’abbandono di Van Baarle iniziano gli scatti e la bagarre. Il più infuriato è Damiano Cunego che come un ossesso scatta e controscatta. Anche Simon Geschke è una furia, ma per un’altra motivazione. Ha saputo da fonti attendibili, il toro Ugo, che Ron Howard non andrà al torneo perché è in missione in Italia per cercare interpreti per il prossimo film che sarà su Francesco Chicchi. Simon, che porta la barba lunga in onore a Ron Howard si vuole mettere in evidenza. In avanscoperta arrivano anche Maxime Bouet (Ag2r La Mondiale), Daniele Ratto (Cannondale), Johan Le Bon (FDJ), Andre Fernando Cardoso (Garmin Sharp), Adam Hansen (Lotto Belisol), Fabio Felline (Trek Factory Racing). C’è anche Luca Paolini che, sapendo della profonda amicizia tra Geschke e il mio rivale prussiano, vuole provare a contendergli il posto di primo attore nel film di Ron, dato che anche lui ha una bella barba folta. Ai primi si accodano anche Jackson Rodriguez (Androni Venezuela), Enrico Barbin (Bardiani CSF), Rodolfo Torres (Colombia).
La fuga prende un po’ di margine. Ma in gruppo tira aria di sfida. Luca Scinto, capo della Neri Sottoli Alè, dato che nessuno dei suoi uomini è riuscito ad andare in fuga, si è infuriato tantissimo e dopo averli frustati per oltre due ora, ha preteso che tirassero a bestia per rientrare sui fuggitivi per poi provare ad andare in fuga. Esiste infatti una regola a pagina 97 del regolamento del Giro, che dice: “Se non c’è la Neri Sottoli in fuga, la fuga non può chiamarsi fuga e quindi deve essere ripresa dalla stessa Neri Sottoli Alè dopo due ore di frustate”. Dopo averlo scoperto, Amnesty International ha aperto la campagna #notorturalGiro, Gino Strada ha donato un ospedale da campo all’organizzazione del Giro, Saviano ha scritto un editoriale su Repubblica di 75mila caratteri che può essere sintetizzato così: “Uè wagliò, sto’ Giro ‘emmerda ma proprio rotto ‘ocazzo, è pegg’ocasalesi. Io però so’ bello assai, e bravo assai, comprate i miei libri che vi spiego bene tutto quanto”.
Ai piedi della salita di Montecampione i fuggitivi hanno perso quasi tutto il loro vantaggio. Davanti scatta Hansen. Indomito. Dietro la Trek prova a mettere il guinzaglio ad Arredondo, ma il colombiano ha già la bava alla bocca e scatta appena la strada inizia a salire. Conto 23 bestemmie consecutive da parte di Guercilena, ds della Trek.
In testa parte Deignan, Basso e Hesjedal si staccano. Io mi sono lasciato sfilare da un po’. Il prussiano è sempre là, sornione, pronto a perdere più terreno di me. Mi viene in mente una cosa: posto sul blog di Beppe Grillo un’intervista del prussiano nella quale dice che essendo “Grillo uno che vuole distruggere tutta la Ka$ta per sostituirla con altro, ma avendo lui stesso una società di distruzione, lo fa per farsi gli interessi propri, per costruirsi un’altra Ka$ta”. Due minuti dopo grillini con forconi e mazze hanno iniziato a inseguire il prussiano che con un dignitoso scatto è riusciti a seminarli. Io e Bouhanni, abbonati al gruppetto ci battiamo il cinque.
Per non fare brutta figura il prussiano dice a tutti che corre così veloce per andare ad assistere all’esclusivo concerto di Beyonce con i Tazenda con balli di Melissa Satta e Giorgia Palmas. Quando la voce arriva a Fabio Aru, grande fan di Giorgia Palmas, accelera per avere un posto vicino al palco. Uran, grande fan invece della Satta, prova a seguirlo, Aru scatta ancora, Uran gli rimane attaccato. Raggiungono Rolland e Deignan partiti in precedenza. Cerca di rientrare anche Quintana che si è appena svegliato. Aru accelera ancora e questa volta stacca tutti. Uran infatti ha pensato che con quella maglia addosso non potrà mai fare colpo sulla Satta, Quintana si è addormentato, Rolland ascolta musica da camera del ‘700 e Deignan è irlandese e ascolta solo gli U2 perché la legge irlandese lo impone.
Aru arriva da solo. Vince e sembra Nibali. Fabio mi si avvicina. “Girodiruota, anche te no però”
“No cosa?”.
“Io ho vinto alla Venturelli. Ora andiamo a bere”.
La Gazzetta oggi ha titolato. 4 vittoria per la SebastianVettel. #Girodiruota porta fortuna.
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