
Tutti i riflessi della bicicletta
10/04/2021La Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza è la prima d’Italia e pure d’Europa che contiene tutto il meglio della letteratura a pedali (ma anche di quella a piedi). Si è spostata a Trevignano Romano perché così i libri specchiandosi sul lago potranno moltiplicarsi. Avete mai visto cosa succede a un riflesso una volta che ve ne siete andati?
Una bicicletta basta. È quello che ci vuole, quello che c’è di meglio. Lo si capisce al volo quando ci si pedala, altro non serve. Una bicicletta è la via per l’immaginazione, ci fa muovere al giusto passo, quello sufficiente per accorciare le distanze, allargare i confini, stimolare il corpo e con esso l’idea che dietro a una collina c’è un’altra parte di mondo da conoscere. E prima di vedere qualcosa la si prova a immaginare se si ha il tempo di poterlo fare. Ognuno ha il suo, come quando si muovono i pedali.
Una bicicletta basta. Ma quando si trova davanti a uno specchio d’acqua, a un lago, è meglio. Si raddoppia. E si sa mai che il riflesso una volta che ce ne siamo andati possa vivere di vita propria. Avete mai visto cosa succede a un riflesso una volta che ve ne siete andati? Magari inizia a vagare per conto suo, inizia un’altra storia tutta sua, che non possiamo controllare. Magari un riflesso dura pure più di noi, la bici non si ferma un secondo, vaga per le acque, si immerge e riemerge, pedala con cavedani e lucci, con agoni e lavarelli, stacca i coregoni risalendo le correnti ascensionali, semina le carpe nei vortici. Si può mica sapere cos’è capace un riflesso.
La bicicletta è una storia che si moltiplica in un’infinità di altre storie. Racconti di ruote d’antan, di ciclismi di una volta, campioni e gregari, preti e gente di tutti i giorni, quelli che un Giro d’Italia non l’hanno mai visto, ma tant’è, mica si può essere tutti Coppi o Pantani, Bartali o Moser. La bicicletta non fa distinzioni. Su di una sella ci si muove tutti alla stessa maniera. A qualcuno viene meglio ma di questo non è colpevole la bicicletta.
La bicicletta è una storia che in tanti hanno raccontato e che in molti conservano a piccole o grandi dosi negli scaffali delle librerie. Scaffali colmi e meno colmi, sparsi di qua e di là in Italia e nel mondo. Scaffali che possono essere tanti o pochi, ma vuoi mettere con una biblioteca? Quanti libri può contenere una biblioteca? Tanti, quanti chissà, ma tanti di sicuro. Tipo tremila. Che non è un numero sparato a caso, ma quelli giusti, almeno per ora, i prossimi anni chissà.
Tremila come quelli che potete trovare alla Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza, che è la prima in Italia e la prima anche in Europa specializzata nella letteratura sui pedali. Che è sbocciata nel 2013 su iniziativa di Fernanda Pessolano, che è dedicata a Lucos Cozza, archeologo e ambientalista, che per approfondire i suoi studi e allungare le sue osservazioni, combattere le sue battaglie e soddisfare le sue curiosità, amava girare in bicicletta. Che è andata un po’ di qua e un po’ di là in questi anni ma che da domenica 11 aprile, che è anche il centenario della nascita di Lucos Cozza, la trovate a Trevignano Romano “come sede e come base di partenza”, sul Lago di Bracciano “come respiro e come luogo di influenza, nel Lazio come orizzonte ma non come traguardo finale”.
La trovate su di un lago perché non si sa mai che le storie della bicicletta non si possano moltiplicare specchiandosi sul lago. Avete mai visto cosa succede a un riflesso una volta che ve ne siete andati?
La trovate in via Giuseppe Garibaldi 127 a Trevignano Romano nel cento parrocchiale Santa Maria Assunta. La trovate aperta il mercoledì dalle 10 alle 18 e il sabato dalle 10 alle 13. La trovate squillante al 3498728813.