La Bike Night è un viaggio al termine della notte

La Bike Night è un viaggio al termine della notte

10/06/2022 0 Di Giovanni Battistuzzi

Si vedono molti più tramonti che albe. Questione di praticità, almeno per come è costruita la vita sociale umana. Mica vero per tutti, certo, ma per i più va così: si vedono più tramonti che albe.

Che il tramonto ce l’hai fuori dall’ufficio o dalla finestra o tutto attorno. È mica facile non notare il suo rossore violento debordante a volte pure esagerato. Mica colpa sua, del tramonto, è il sole che è fatto così, si prende il proscenio e tanti saluti a tutti quanti. C’è mica da cercarlo il tramonto. Ti trova lui, t’invade, invade tutto.

Altra cosa l’alba. Che ci sono occhi chiusi e letti caldi da superare. E ce la si fa mai. O quasi.

C’è chi si è vantato di non aver mai visto un’alba. Il poeta Gregory Corso diceva che ci voleva troppo rigore e troppa disciplina per arrivare all’alba. Troppo rigore e troppa disciplina per “qualcosa che è pure parecchio scomoda. E io su certe cose preferisco la comodità. Per questo mi addormento col buio”.

Ci vuole una buona ragione per fregarsene la comodità di addormentarsi col buoi. Tipo la Febbre del sabato sera che ai tempi di Spartaco, quello der Piotta, si chiamava voja de scopa’, s’o ricorda signò?

Gli anni Settanta sono passati e con loro pure i Novanta e pure il millennio. Le discoteche ci sono, la gente ci va, le tesi di Spartaco sono vive e serpeggiano accanto a noi. Il detto che la notte è giovane è invecchiato a tal punto che è entrato in ospizio.

La notte è una visione diversa del mondo. Che il mondo è lo stesso, giorno e notte, non ci vuole molto a capirlo, ma visto di notte sembra differente. Anche pedalare di notte è differente. C’è chi non lo ha mai fatto e non lo farà mai, chi non l’ha fatto perché c’ha pensato mai che si possa fare, chi l’ha fatto ma dice che se tornasse indietro… chi l’ha fatto e l’ha trovato affascinante.

Anche il pedalare è lo stesso, che sia giorno o notte, o pomeriggio o mattina, o estate o inverno. Mica cambia. Di notte però è molto più tranquillo checché ne dicano i terroristi delle intenzioni che allarmano di pericoli e pericoli e pericoli che nemmeno la Siria.

Di notte è tutto un altro suono. Questo è certo. Pure la bicicletta suona diversa.

Di notte ci vuole una spinta, un buon motivo. Molto spesso basta questo. Un buon motivo.

O anche no. A volte, anzi sempre, basta mettere il piede sul pedale, spingere un minimo e si parte. Quanto a lungo, per chilometri e ore poi si vedrà, si sa mai per davvero con precisione all’inizio.

O ci vuole Witoor e le sue Bike Night. Partenza a mezzanotte e via per un centinaio di chilometri. Partenza e arrivo sono definiti, il percorso pure, il tempo è libero. A ognuno il suo, senza fretta e senza pensieri, quelli di solito ce li hanno gli automobilisti.

La partenza della prima Bike Night 2022 è a Ferrara, piazza Trento e Trieste sabato 11 giugno. Ritrovo alle 21 o a seguire, partenza alle 24. Poi a seguire l’argine destro del Po e poi via fino al Lido di Volano. Cento chilometri, ottantadue su pista ciclabile, tre ristori e colazione all’arrivo. Poi in branda o al mare o quello che volete. Si dorme benissimo anche in spiaggia, lo sanno generazioni di ex giovani, quelli che i meno giovani degli ex giovani chiamavano scapestrati.

È la prima. Per appuntamento annuale e per storia. È una discesa fluviale. Un viaggio nella notte fino al termine della notte.

Le Bike Night 2022

11-12 giugno Emilia-Romagna
25-26 giugno Milano – Lago Maggiore
23-24 luglio Alpe Adria