
Ineos Grenadiers
14/01/2023Il 2023 della Ineos Grenadiers è pieno di domande alle quali non è semplice rispondere. Una, la più importante, riguarda Egan Bernal: tornerà quello di prima dell’incidente? Le altre invece girano attorno alla crescita dei giovani, che sono tanti e fortissimi. A tal punto da rendere del tutto accettabili le partenze di uomini con Richard Carapaz e Andrey Amador verso la EF Education, di Dylan van Baarle alla Jumbo-Visma e Adam Yates alla Uae.
Il meglio della Ineos Grenadiers
La sensazione è che per questo 2023 la Ineos Grenadiers potrebbe essere protagonista più nelle gare di un giorno che nelle tre settimane. Perché nei grandi giri, per la prima volta da anni, sono più le incertezze che le certezze. Egan Bernal è uno che assieme a Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard all’ultimo Tour de France ci sarebbe stato alla grande, ma il recupero potrebbe essere lento, anche se il colombiano ci crede e ha le qualità per essere subito protagonista. Il resto sono scommesse. Non impossibili da vincere però. Geraint Thomas ha 36 anni, è il solito duro a morire e al Giro punta al podio. Dove al suo fianco troverà Thymen Arensman, corridore in continua ascesa, capace di reggere su ogni salita, ma ancora alla ricerca della convinzione giusta per competere ad altissimo livello. Carlos Rodriguez potrebbe già lottare per vincere un grande giro quest’anno, ma deve migliorare ancora per riuscire a essere un grandissimo protagonista (l’anno scorso ha finito una Vuelta al settimo posto e tutto incerottato; non è da tutti, la tigna giusta c’è). Ben Tulett deve ancora capire dove può arrivare il suo talento, che è tanto e parecchio poliedrico. Poi ci sono Tao Geoghegan Hart e Pavel Sivakov alle prese con i dubbi sulla loro effettiva capacità di essere grandissimi protagonisti. Tanti, troppi?, punti di domanda che attendono risposte. Molti meno ce ne saranno al nord e nelle altre gare in linea. Perché Tom Pidcock è già una garanzia. Il suo talento è enorme, come la voglia di correre. Ben Turner, Magnus Sheffield sulle pietre ci sanno andare alla grande e Filippo Ganna potrebbe correre finalmente da protagonista anche al Nord, con Michal Kwiatkowski che il modo di essere protagonista lo trova sempre.
Cos’è cambiato
Le partenze di Carapaz e van Baarle hanno ridisegnato alcune gerarchie in squadra. È però un rischio calcolato, buono a dare la spinta alla crescita dei giovani. Dave Brailsford è convinto che un cambiamento servisse: se ne è andato anche Adam Yates a rinforzare il Uae Team Emirates. In questi anni ha sbagliato poche volte. La sua convinzione è che nel giro di poche stagioni Carlos Rodriguez e Leo Hayter potranno essere corridori capaci di lottare per le vittorie nei grandi giri e che, prima o poi, riuscirà a mettere sotto contratto Remco Evenepoel.
Se tutto va bene…
Egan Bernal ritorna a essere Egan Bernal e sale sul podio del Tour de France. Thomas e Arensman salgono su quello del Giro e Carlos Rodriguez vince la Vuelta. Pidcock conquista una classica e Ethan Hayter diventa un vincente da una decina di corse a stagione. Magari con una grandissima corsa già nel palmares. Plapp si scopre protagonista ogni volta che corre.
In sintesi il 2023 della Ineos Grenadiers
Trentanove vittorie e due classiche (Amstel e Roubaix) sono un obbiettivo che potrebbe essere difficile da pareggiare. Due classiche sono alla portata della Ineos. Anche il 2023 potrebbe essere un anno senza maglie da leader sul podio di un grande giro. Un podio però potrebbe arrivare anche quest’anno.
La bicicletta della Ineos Grenadiers
Dal 2010 a oggi il fu Team Sky ora Ineos Grenadiers ha sempre pedalato su biciclette Pinarello. All’epoca Dave Brailsford disse che i migliori corridori nella migliore squadra dovevano avere le migliori bici. Fu un po’ sborone allora, la storia, a lungo, gli ha dato ragione.
