Uae Team Emirates 

Uae Team Emirates 

14/01/2023 0 Di Giovanni Battistuzzi

Il Tour de France del 2022 ha evidenziato la distanza tra la Jumbo-Visma e la Uae Team Emirates. Per permettere a Tadej Pogacar di vincere la terza Grande Boucle serviva un ulteriore sforzo, dotarlo di scudieri capaci di essere con lui sino a quando lo sloveno non avesse deciso di restarsene da solo, o al massimo in compagnia di Jonas Vingegaard.  

Il meglio del Uae Team Emirates 

Tadej Pogacar punta al Tour de France e prima a tutte le altre classiche monumento: ha già vinto una Liegi-Bastogne-Liegi e due Giri di Lombardia. Vorrebbe fare il tris e finire già quest’anno la collezione aggiungendoci anche Sanremo e Fiandre. Non è però la sola punta dell’Uae. A partire da Juan Ayuso. Lo spagnolo alla prima corsa a tappe di tre settimane è salito sul podio. Va forte ovunque e ha dimostrato doti di recupero notevoli. Ha ampi margini di miglioramento e questo vuol dire solo una cosa: lotterà per vincere un grande giro. Joao Almeida sulle tre settimane ha già dato garanzie, è uno che non molla mai, uno da tenere in considerazione per un podio, difficilmente però quello più alto. Giro, Tour e Vuelta sono coperti. Al Nord Matteo Trentin può fare ottime cose: a trentatré anni sembra non aver dato ancora tutto il meglio. E Alessandro Covi potrebbe iniziare a pensare da gran corridore e non solo da figurante delle fughe. All’Uae sono convinti delle sue possibilità di miglioramento. Poi ci sono le volate e la squadra è messa bene anche lì: Pascal Ackermann, Álvaro José Hodeg e Juan Sebastián Molano è un trio di elevata velocità (e va aggiunto anche Felix Groß). Il primo ha però bisogno di compagni che lo lancino, i due colombiani invece sono bravissimi a fare da loro. 

Cos’è cambiato 

I rinforzi per Pogacar sono arrivati. Il valore di Adam Yates, dalla Ineos Grenadier, lo si conosce. L’inglese sarà una spalla importantissima per Tadej in salita, che si aggiungerà a George Bennett, Mikkel Berg, Marc Hirschi, Rafal Majka, Brandon McNulty, Jan Polanc, insomma gente di un certo talento. Sarà parecchio importante pure il connazionale Domen Novak arriva dalla Bahrain-Victorious, gregario eccellente, capace di tirare sia in pianura che quando la strada sale e soprattutto a lungo, lunghissimo. Allo stesso modo di Felix Großschartner che alla Bora in questi anni ha dimostrato una tigna invidiabile. Il colpo di mercato però potrebbe essere Jay Vine che ha lasciato la Alpecin-Deceuninck per la Uae. L’australiano non sa ancora quali siano i suoi limiti. In salita va fortissimo, e ha scoperto di andarci anche a cronometro: ha vinto i campionati nazionali australiani. Potrebbe essere una spalla eccezionale, un attaccante che spariglia la corsa allo stesso modo di quanto ha fatto l’anno scorso Wout van Aert al Tour. Per le classiche delle Ardenne Pogacar avrà un Tim Wellens in più al suo fianco. E non è poco. 

Se tutto va bene… 

Pogacar vince la Sanremo, la Liegi e il Tour. E al Fiandre getta le basi per vincere l’anno prossimo. Al Giro Almeida sale sul podio, Covi vince due tappe e prende da maglia blu e poi nel finale di stagione si regala nuove soddisfazioni. E Trentin una semiclassica sulle pietre se la porta a casa. 

In sintesi il 2023 del Uae Team Emirates 

Le quarantotto vittorie del 2022 potrebbero essere qualcuna meno, ma più pesanti, nonostante Strade Bianche e Lombardia siano un bel bottino.

La bicicletta del Uae Team Emirates

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