
Alpecin-Deceuninck
12/01/2023Velocità e anarchia. Solito spartito per la Alpecin-Deceuninck che attende sì le vittorie di Mathieu van der Poel, ma che sa vivere e correre anche senza il suo campione. Perché c’è molto di più dell’olandese in questa squadra che, classifica generale dei grandi giri a parte, può dire la sua ovunque.
Il meglio della Alpecin-Deceuninck
Mathieu van der Poel partirà dalla Strade Bianche, punta al Nord, sogna Roubaix e il Mondiale, vincerebbe ogni corsa a cui partecipa (molte volte o lo fa o ci va vicino), soprattutto ha già iniziato a farlo nel ciclocross: quattro successi, ma qualche secondo (e terzo) posto di troppo alle spalle del rivale di sempre Wout van Aert. Nella squadra divenuta grande con lui (quest’anno nel World Tour) c’è però molto altro e nonostante l’addio di Tim Merlier, accasatosi alla Soudal-Quick Step. Perché Jasper Philipsen promette di fare meglio degli anni scorsi; perché Kaden Groves, arrivato dalla fu BikeExchange ora Team Jayco-AlUla, è un velocista che hanno già vinto in un grande giro, l’anno scorso alla Vuelta, e sembra poter migliorare ancora moltissimo.
Cos’è cambiato
E poi è arrivato Søren Kragh Andersen dal Team DSM, un corridore che potrebbe essere perfetto in una squadra che quando non deve preparare la volata – e lo sa fare benissimo, e forse meglio quest’anno visto che si è aggiunto un signor uomo da treni come Ramon Sinkeldam – si dedica volentieri all’anarchia. Il danese viene da un anno interlocutorio, ma va forte e in una formazione dove si può correre liberi per davvero potrebbe ritornare a essere se stesso: una magnifica variabile difficilmente calcolabile. Al pari di Quinten Hermans, uno che negli ultimi anni è continuamente migliorato e che potrebbe finalmente trovare una sua dimensione se non da primo della classe, quantomeno da cagnaccio con il quale bisogna fare i conti. Per le volate la grande novità potrebbe essere l’australiano Jensen Plowright: molto probabilmente sarà un corridore con il quale si dovrà fare i conti in futuro. Se ne è andato Jay Vine, finito al Uae Team Emirates, e questa è una perdita che priva la squadra di un gran corridore per le tappe dure dei grandi giri.
Se tutto va bene…
Mathieu van der Poel mette in bacheca un paio (almeno) di classiche, vince qua e là una decina di corse e al Tour de France ritorna in giallo, prima di vincere quel Mondiale che per un motivo o per l’altro gli è sempre sfuggito. E dai grandi giri tornano a casa con almeno un paio di successi.
In sintesi come sarà il 2023 della Alpecin-Deceuninck
Nel 2022 ha ottenuto 34 vittorie. Ha tutto per confermarsi e migliorarsi leggermente.
La bici della Alpecin-Deceuninck
È dal 2018 che Canyon ha puntato su Mathieu van der Poel come uomo immagine. L’Alpecin si chiamava ancora Corendon-Circus e vdP ancora un progetto di fenomeno. Continuano assieme, è una bella storia.
