Un automobilista ha aggredito un corridore della DSM. L’imbecillità continua a correre per strada

Un automobilista ha aggredito un corridore della DSM. L’imbecillità continua a correre per strada

30/04/2021 1 Di Giovanni Battistuzzi

Un ciclista del Team DSM oggi è stato aggredito da un automobilista. Il corridore si stava allenando con un compagno e, durante un cambio per fare ritmo, si sono ritrovati affiancati proprio quando è sopraggiunta un’auto guidata da un uomo che, secondo le ricostruzioni di Cycling Weekly, avrebbe prima inveito contro i due per poi fermarsi e aggredirli.

L’uomo, più anziano e robusto, ha afferrato il corridore per la gola, spingendolo giù dalla bicicletta. Il ciclista allora ha provato a difendersi scagliando un pugno, ma è stato bloccato dall’automobilista e aggredito ancora. Il litigio si è concluso quando una passeggera è scesa dall’auto per richiamare l’uomo.

Secondo quanto riporta Cycling Weekly il corridore della DSM ha denunciato il guidatore.

Non è la prima volta che accade qualcosa del genere. Le aggressioni contro i ciclisti sono all’ordine del giorno in tutto il mondo da parte di persone che credono che la strada sia uno spazio a uso esclusivo delle automobili.

In Italia nel 2018 il colombiano Daniel Martínez era stato aggredito da un uomo perché stava rallentando l’incedere della sua auto. Finì all’ospedale, mentre sui social in molti simpatizzavano con l’aggressore. Uno di questi, che scrisse sui social “Investirne uno per educarne 100”, è stato recentemente rinviato a giudizio per “istigazione a delinquere”, con l’aggravante della diffusione a mezzo informatico. L’anno scorso toccò invece ad Andrea Vendrame (AG2R Citroën) essere preso a pugni da un automobilista durante un allenamento.

Quanto dovrà andare ancora avanti tutto questo? Quante aggressioni dovranno subire i ciclisti, colpevoli di pedalare su strade che gli automobilisti vorrebbero solo per loro?

La “cultura” della velocità e della fretta che considera la strada un luogo d’elezione per i motori ha fatto in questi anni un numero eccessivo di morti. Numeri da guerra civile. Continuiamo così, facciamoci del male.