Contador in rosa e i misteri di Colbrelli. Il Giro 2016 sarà tutto negli Stati Uniti

13/05/2015 0 Di Giovanni Battistuzzi

Contador_abetone

Ieri Sonny Colbrelli è andato in fuga. E’ stato un vero evento per tutto il Giro, per tutta la stampa internazionale, per tutto il mondo. Per tutti insomma. Poldo non se capacitava, non riusciva a capire il perché. Ha bevuto tutta la sera, voleva dimenticarsi di questo affronto. Non ha dormito tutta la notte e questa mattina è andato al camper della Bardiani per chiedere spiegazioni. Sonny ha sorriso e ha tranquillizzato subito il mio amico. “Tutto a posto Poldo, era solo una mossa tattica”. Poldo ha tirato un respiro di sollievo. “Ho voluto far vedere a tutti che alla maglia non ci penso, in realtà alla prima occasione faccio marameo a tutti e piazzo l’attacco giusto. Ultimo a Milano ci arrivo io”. Poldo ha esultato. Si era giocato il trattore di suo suocero su questo risultato. In palio per l’ultimo in classifica infatti c’è una cena all’esclusivo padiglione della tribù africana dei Wakakaso, che nessuno sa di dove siano e quindi li hanno messi alla Bicocca. Oltre a questo ci sarà una fornitura a vita di sopressa veneta, salume di cui Sonny è ghiotto. Un pronostico? Ce la farà, Girodiruota è con lui. Sempre e comunque.

Schermata 2015-05-13 a 18.12.09Intanto al Giro è stato annunciato il percorso del 2015. Partirà da New York e si concluderà a Los Angeles. La novità è che non ci saranno tappe in Italia se non la quarta, da Quarto Oggiaro a Vimercate. Poldo chiede spiegazioni. Il direttore di corsa. Vogliamo omaggiare Fabri Fibra e i suoi gusti musicali, gettare un ponte tra West Coast e East Coast sennò si dichiarano di nuovo guerra. Poldo condivide la scelta.

In realtà Fabri Fibra non centra niente, ma la scelta è un omaggio a Elisabetta Canalis che sarà la prossima madrina. La scelta è stata fatta dal comitato per la qualità delle madrine del Giro, istituito quest’anno, capitanato da Mario Cipollini e Paolo Belli.

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Miss, madrine e bellezze a parte, oggi il Giro affonta il primo arrivo in salita, l’Abetone. A vincere è Jan Polac, che si pronuncia una cosa tipo Puolantz, che è sloveno e nipote di Paul Anka, che invece si pronuncia Polanca, tutto attaccato. Bravo il corridore della Lampre a resistere a tutti, compagni di fuga compresi. Secondo Chavanel, terzo Aru che prova negli ultime centinaia di metri a togliersi di torno Contador e Porte, ma non ce la fa. Peccato, la maglia rosa sfuma per due secondi, due. E’ lo spagnolo della Tinkoff a indossarla. Giusto. Alberto è il primo a scattare, quello che ci mette più grinta e voglia. E inoltre è un gran fan di Poldo, cosa che non guasta. Poldo comunque, oltre che Colbrelli, tifa Aru che gli ha promesso una scorta a vita di Filu ‘e ferru qualora riuscisse a vincere il Giro.