
Golpe al Giro. A causa della decisione vergognosa di non invitare Gasparotto, Poldo caccia Vegni e incorona re Beppe Conti
14/05/2016Gianluca Brambilla oggi ha fatto un numerone. 160 chilometri di fuga, vittoria di tappa e maglia rosa. Tantaroba così a questo Giro non si era mai vista, anche se a dirlo si fa quasi torto a Diego Ulissi che a Praia a Mare aveva pure lui fatto un bel colpo. Ma lo sterrato, i chilometri d’avanguardista, la salita finale a tutta e la discesa ad ancora di più hanno reso straordinaria l’azione del lombardo.
Peccato che Poldo si sia perso tutto questo.
Ma l’ex consolatore del Giro aveva altro da fare.
Poldo si è abbandonato al cuore, alla sua instancabile voglia di spaccare le balle e sin da ieri ha agito per fare quello che nussuno pensava fosse possibile. Sovvertire le gerarchie in corsa e della corsa.
Due giorni fa infatti, dopo aver visto l’altimetria della tappa di oggi, si era convinto che questa fosse stata disegnata apposta per Enrico Gasparotto. E così è andato a cercarlo in corsa. Si è accorto in quel momento che l’immenso Enrico non c’era. Poldo ha inveito prima contro se stesso per non aver fatto caso alla sua assenza, poi contro don Ciotti che lo aveva distratto con sta cosa del consolatore, infine contro Mauro Vegni che non ha invitato la Wanty, la squadra del vincitore dell’Amstel Gold Race. Com’è mai possibile che disegnano una tappa per uno e poi si dimenticano di invitarlo?, si è chiesto. E così è andato a chiederlo direttamente all’organizzazione. La loro risposta è stata secca: “Non l’abbiamo invitato perché non c’erano le condizioni per farlo”. E perché? “Perché è troppo forte e troppo simpatico e avrebbe adombrato quello che per noi è la star del Giro: “Stefano Garzelli”. Ma non corre più: “Appunto, per questo non abbiamo invitato Enrico”.
Poldo si è arrabbiato molto. Ieri se ne è fregato della tappa, che tanto sapevano tutti come sarebbe andata a finire: André Greipel correva con una Vespa 150 per reggere il suo peso. Si è messo con un manipolo di appassionati scappati dall’ospedale psichiatrico di Trieste e hanno deciso di fare il Golpe. Nella notte sono entrati nell’albergo dell’Organizzazione, hanno deposto Vegni e hanno eletto Beppe Conti capo supremo del Giro.
Le prime decisioni del nuovo re sono state straordinarie: vietati i colori nelle dirette; tutti i corridori sono tenuti a farsi crescere baffi alla Francesco Giuseppe e si dovranno chiamare tutti, a scelta, o Costante Girardendo oppure Gaetano Belloni, anche se due possono chiamarsi Primo Volpi e Ezio Cecchi. La nuova direzione ha deciso di invitare anche Enrico Gasparotto e introdurre nuove regole: in tutte le tappe sarà istituita anche una speciale classifica per il corridore più simpatico e più forte. Il pm Woodcock ha già aperto un’inchiesta per palese violazione delle regole sportive: Enrico Gasparotto infatti difficilmente potrebbe essere battuto.
Nuove novità si attendono, anche se non sono state ancora ufficializzate.
[…] al Giro di annullare le ultime due tappe. I motivi sono diversi. Amnesty ha fatto sapere alla direzione corsa guidata da Beppe Conti e Poldo che per violazione dei diritti umani l’arrivo di Risoul e quello di Sant’Anna di […]