Viviani vince in una volata anni ’70. Mancano i treni, anche al Giro

10/05/2015 0 Di Giovanni Battistuzzi

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Dato che si arriva a Genova, Poldo, grande amante di De Andrè, ha deciso di ricordarlo passando l’intera mattinata in via del Campo. Pensava di dedicarsi all’amore. Quando si è accorto che ormai l’amore non regna più in quella parte del capoluogo ligure è andato sulle strade tra Genova e Sestri, perché lì l’amore si è spostato. Dice che però ha cantato sempre “La Città vecchia” e “Via del Campo”, perché è un romantico. Il resto non posso raccontarlo perché scrivo in fascia protetta e c’è sempre, mi dicono, che Alfano controlli tutto, a parte quello che fa Lupi.

Indipendentemente da Poldo, la corsa è partita in orario, Gerrans in maglia rosa, gli altri un po’ a rosicare, specialmente Porte, il tasmaniano della Sky che si è lamentato con Poldo del risultato di ieri. “La squadra ha fatto bene in tutte le cronosquadre, solo ieri no. La colpa è di Murdoch, che ha deciso di mandarci in differita per l’annuale caccia del tordo nella pineta di Eastbourne”, città famosa, oltre per per l’annuale caccia del tordo, per aver ospitato il celebre giornalista Davide Lessi.

Poldo dopo lo scoop, viene pedinato dai segugi di Murdoch. Sarà dura toglierseli di torno.

La tappa continua, in fuga ci vanno Marco Frapporti (Androni), Lukasz Owsian (CCC Sprandi), Giacomo Berlato (Nippo), Eugert Zhupa (Southeast) e Bert-Jan Lindeman (Lotto NL), che si danno un bel da fare davanti. Bravi. Poldo applaude, brinda per loro.

Il leitmotiv della tappa odierna è stato l’assenza dei treni. Concordi Alessandra De Stefano e Silvio Martinello. Anche Mauro Moretti che commenta a Poldo: “Quando c’ero io i treni arrivavano in orario”. Il gruppo ciclistico di Predappio, obbietta: “Moretti è un impostore, i capelli ce li ha, era il pelato che li faceva arrivare in orario”. La disputa è iniziata, deciderà il Tar del Lazio.

Treni o non treni, la tappa l’ha vinta Elia Viviani con una volata vintage, molto anni Settanta. Data l’assenza di una squadra a prendersi l’onere della preparazione alla volata bisogna prendere la scia buona. Il veronese lo fa zompettando da una ruota all’altra sfruttando un lazzo donatogli da Clint Eastwood, che all’arrivo esulta: “John Wayne non valeva un cazzo”. Alberto Contador, grande fan del cowboy si arrabbia e querela l’attore.

Treni a parte, come ogni anno, le prime tappe sono teatro di cadute. Ce ne sono state tante. Una ha sfavorito Pozzovivo, facendogli perdere oltre un minuto. Peccato. Il lucano commenta: “Sono amareggiato, il problema è che non mi vedono”. Il suo metro e venti di altezza infatti non aiuta. La spiegazione per l’alto numero di cadute la dà Beppe Grillo che con una delegazione di grillini ha ancora presenziato al Giro. “Le cadute sono colpa di Veronesi: il medico della corsa infatti è un suo amico e si rifornisce all’ospedale di Veronesi. E’ un complotto”. Casaleggio è concorde, sorride, sentenzia: “Vero, me lo ha detto il libro di Gaia”. Di Battista applaude e prova  a battere il cinque a Crimi, che però si è addormentato.

 

P.s. Oggi è la festa della mamma, Poldo le ringrazia: “Grazie a tutte le mamme, vi vedo sempre su YouPorn. Le milf sono le mie preferite”.