L’ora legale e l’ora illegale. Questione di bicicletta

L’ora legale e l’ora illegale. Questione di bicicletta

27/03/2021 0 Di Giovanni Battistuzzi

Non tutti i Record dell’ora sono uguali. C’è quello legale e quello illegale, ma dato che di illegale non ha niente lo chiameremo solare. Da Moser a Boardman tutti i dimenticati del Record.


Per mettersi a mulinare sui pedali a tutta in un velodromo per un’ora intera ci vogliono buone gambe, gran motivazione e un valido motivo. L’ultimo è quello più antico: tentare di dimostrare di essere il migliore, nel caso specifico: l’uomo più veloce del mondo. È dalla notte dei tempi che gli uomini tentano dare prova di essere il migliore, o almeno meglio degli altri. Da tutto questo non se ne esce. E nemmeno la bicicletta non si discosta da tutto ciò.

Il Record dell’ora è disciplina antica, ancora ottocentesca, ben più vecchia di (quasi) qualsiasi corsa che ha raggiunto i giorni nostri. Il primo tentativo risale all’11 maggio 1893. Al velodromo Buffalo di Parigi Henri Desgrange, colui che qualche anno dopo creò il Tour de France, decise che era cosa buona e giusta, per valutare la bontà di un velocipedista, provare la sua velocità e la sua resistenza in un’ora di pedalate a tutta. Ovviamente, dato il personaggio, fu lui il primo a provarci: coprì 35,325 chilometri. Da allora in tanti sono riusciti a superare quella distanza, quarantun uomini si sono fregiati del Record. O meglio trentadue. Perché nove di loro a un certo punto della storia si sono visti declassati ad altro rango. Non più detentori del Record dell’ora, ma della miglior prestazione sull’ora. Il Record non era più cosa per loro.

Il ciclismo non ha fatto altro che imitare la convenzione occidentale di spostare avanti l’orologio per sfruttare meglio l’irradiazione del sole durante il periodo estivo. Esiste un Record dell’ora legale, quello detenuto da Victor Campenaerts, e un Record dell’ora illegale. E dato che di illegale non ha niente, lo chiameremo, per convenzione, Record dell’ora solare.

A rendere non legale il Record è stata una decisione dell’Uci che “incolpava” la tecnologia, quasi fosse stata la tecnologia e non l’atleta a pedalare nel velodromo. Questione di bici. Troppo diverse quelle usate per il Record da quelle che si vedevano in strada. Troppo aerodinamiche, troppo performanti. Insomma troppo di troppo.

Francesco Moser fu il primo a ottenere il Record dell’ora solare. Chris Boardman l’ultimo. In mezzo campioni come Miguel Indurain, gran combattenti come Tony Rominger e genii della bicicletta come Graeme Obree, che dato che andava più piano degli altri, utilizzò l’intelligenza per sopperire alle gambe.

Stasera cambia l’ora, quella dell’orologio. Si brindi ai dimenticati dell’Ora.