
Pedalare sul ghiaccio
16/02/2021La bicicletta è l’avamposto dell’immaginazione. Il poeta Olindo Guerrini ne era talmente convinto che quando era a corto di idee per scrivere saliva in sella e iniziava a pedalare. Questione di movimento: “Muoversi riordina le idee”; questione di ordine: “C’è nulla di meglio di dare il proprio passo al tempo”; questione di prospettiva: “Affaticarsi è il miglior modo per liberare la mente, si guardano le cose da un punto di vista diverso”.
La bicicletta è dinamismo, immaginazione applicata al muoversi. C’è chi ha provato a pedalare sull’acqua, riuscendoci, chi si è limitato a strade, sentieri e pietre, facile, chi si è chiesto: perché non provare a farlo sul ghiaccio?
In Alaska nel 1901 Fred Brum, che poteva essere un perfetto onomatopeico cognome per gare su motoslitte (e lo diventò qualche anno dopo grazie al figlio, che a quelle latitudini divenne un notorio scavezzacollo della neve), si inventò una gomma ricoperta da mille e mille ventose. Sul ghiaccio riuscì a stare in piedi davvero, a pedalare per qualche decina di metri, poi cadde perché le ventose si ghiacciarono e non ressero il freddo. Finì all’ospedale con un braccio rotto e un trauma cranico. Ci riprovò ancora a seguire la sua fissazione, ma ne cavò sempre poco o nulla, sino a convincersi che per la bici serviva aspettare la bella stagione.
In Canada sul finire degli anni Dieci del Novecento iniziarono a essere usate le ruote chiodate: perfette per la neve, un po’ meno per il ghiaccio. E così con gli anni la ruota chiodata finì solo al posteriore mentre all’anteriore di preferì una sottospecie di sci corto. Funzionava, ma serviva esperienza e una buona capacità di guida della bicicletta. Negli anni Quaranta divenne anche una disciplina sportiva che ebbe qualche lustro di buon seguito.

Ora ai chiodi si è preferito passare alle seghe circolari. Sul canale YouTube The Q hanno deciso di montarle al posto delle ruote di una mountain bike. Il risultato sembra soddisfacente.
Non è una novità assoluta. Già negli anni Ottanta in America qualcuno montò una sega circolare al posto della ruota posteriore. Fare doppietta però, forse, non era venuto ancora in mente a nessuno.