
Più di mille parole sul ciclismo, Phil Gaimon
23/09/2016Phil Gaimon è americano, corre e scrive, scrive e corre. Si fa un mazzo tanto per i capitani, perché quello deve fare, gregario che va forte ovunque e non eccelle in niente. Phil Gaimon è uno che in corsa fatica e in corsa pensa. Sarà perché guarda cosa gli accade in torno, sarà perché la fatica è tanta e meglio non pensarci, sarà perché tanto davanti a tutti non arriverà e tanto vale ragionare. Phil Gaimon si è fatto le spalle nella periferia del ciclismo, nell’America senza grandi palcoscenici, se li è conquistati sudando, li ha lasciati per poi ritrovarseli sotto le sue ruote. Corre alla Cannondale con quella faccia un po’ così di uno che è contento comunque vada e se ne frega della fatica e soprattutto di tutto il resto, ché tanto tutto il resto sono solo un bla-bla-bla.
Phil Gaimon per una volta ha risposto a tutto questo bla-bla-bla. Lo ha fatto con l’arguzia che lo contraddistingue, con il sarcasmo che sa usare con intelligenza.
Così: