Succede in una domenica pre-primaverile, #bastamortinstrada
08/03/2015Succede che c’è il sole, che si sta bene fuori, giusto un po’ di vento ma tant’è, bene così. Succede che è una domenica pre-primaverile, che mettere la testa fuori di casa è giusto, forse doveroso, sicuramente consigliato. Succede che esci e che è una domenica uguale alle altre, in una Roma sempre simile a se stessa, intrappolata dalle auto, da uomini e donne chiusi in una scatola di metallo pronti a occupare strade e spazio, alla ricerca di un loculo tra strisce blu per parcheggiare.
Succede che è talmente una domenica uguale alle altre che quasi non ci si accorge che mentre te ne esci in bici, saluti i tuoi cari e ti appresti a farti un giretto buono per tirar giù fatica e una settimana di lavoro, pedali e fatichi, sorridi e rientri a casa, uno come te a casa non ritorna, falciato sull’Anagnina da un auto, che però si è fermato a soccorrere, cazzo, da assolvere subito, santo, dignitoso. Succede che in una domenica qualunque, ti accorgi che in strada si muore e si muore ancora e che non è un problema solo italiano. Perché dall’altra parte del mondo, in Sud Africa, due triatlete vengono falciate da un pulmino e si trovano più di là che di qua, appese a una macchina per tenerle in vita e sperare che la loro forza le riporti a una vita, forse, normale.
Succede che in una domenica pre-primaverile capisci, se ci fosse ancora bisogno, che ogni volta che esci sulle tue due ruote a pedali sei appeso alla vita e alla speranza che un idiota non ti investa.
Succede in una domenica pre-primaverile, che ci si rompe il cazzo a essere foglie appese a una pianta ammalata e che questa pianta o la si cura o la si sradica per sempre. Perché non è possibile essere ancora in balia di un niente che si erge a dittatore, in balia di un duce di motore e pneumatici che si lamenta se ci sei, che è di fretta anche quando non c’è da avere fretta, che diventa giudice dei tuoi respiri, che vorrebbe tenerti a casa, oppure ghettizzarti in ciclabili fuori carreggiata, magari sperse in luoghi lontani dal loro percorso.
Succede quindi che in una domenica pre-primaverile capisci che non ci può essere sintesi, noi con loro, ma solo opposizione, antitesi, lotta, distruzione. Nostra o loro. Conflitto, sicuro e un unica lacrima, #bastamortinstrada e basta bici bianche. Non possiamo più vederle: sono insulto a tutti noi, a noi donne e uomini, a noi tutti uomini e donne.