Il pavé del Tour de France è un mondo a parte (e senza Roubaix)
Il Tour de France incontra le pietre, ma quelle verso la Foresta di Arenberg, senza la Foresta di Arenberg, sono un mondo simile ma diverso
un mondo di biciclette
Il Tour de France incontra le pietre, ma quelle verso la Foresta di Arenberg, senza la Foresta di Arenberg, sono un mondo simile ma diverso
Dylan van Baarle ha vinto la Parigi-Roubaix 2022. Al secondo posto è finito Wout van Aert, terzo Stefan Küng
La Roubaix è sempre stata chiamata l’Inferno del nord? No. Lo è diventata il giorno di Pasqua del 1919
C’è niente di più antico dello sterrato, della terra, della ghiaia e della polvere. La Strade Bianche è un’interpretazione del ciclismo che se non ci fosse stato Giancarlo Brocci non ci sarebbe
Domenica saranno passati 903 giorni dall’ultima Parigi-Roubaix. Quest’anno la settimana santa del pavé si è dilatata di oltre cinque mesi. Ma almeno si corre
Sabato Alphilippe e domenica van der Poel se ne sono fregati della logica, hanno preferito l’azzardo. Omloop e Kuurne hanno messo voglia di vedere le prossime corse sul pavé fiammingo
Da Gent a Ninove, i corridori incontrano le prime pietre e i primi muri in pavé (tra cui il Grammont) di quest’anno. L’Omloop ha il percorso più simile del Giro delle Fiandre tra le classiche fiamminghe. Era nata per spazzare via la Ronde, ma le cose andarono diversamente rispetto alle intenzioni del fondatore
La prima esperienza di Franco Ballerini e Laurent Fignon. La prima e l’ultima di Tanguy Turgis. Il pavé è “è una stretta al cuore. Ti cambia i connotati”
Mathew Hayman. E poi Tom Boonen, Ian Stannard, Sep Vanmarcke, Edvald Boasson Hagen. E ancora Heinrich Haussler, Marcel Sieberg, Aleksejs…
Chi ha iniziato a guardare il ciclismo negli anni Novanta è stato fortunato. Soprattutto quando ogni anno arrivava aprile, soprattutto…