Tour of the Alps. Thibaut Pinot e ciò che la logica non capisce

Tour of the Alps. Thibaut Pinot e ciò che la logica non capisce

22/04/2022 0 Di Giovanni Battistuzzi

Thibaut Pinot è ritornato a vincere. Lo ha fatto al Tour of the Alps, dopo anni di sofferenze. Lo ha fatto nel giorno di Michele Scarponi


Poteva accadere in qualsiasi altro giorno. In qualsiasi altro giorno però non è successo. È accaduto oggi, oggi 22 aprile. E allora viene quasi da pensare che ci siano dinamiche celesti strane, che noi non riusciamo o possiamo capire. Viene da pensarlo d’impulso, senza nemmeno ragionarci davvero, mettendo soltanto in fila gli eventi.

Uno più uno non fa due? Certo, ma è quasi mai così semplice, la matematica è perfetta perché rientra all’interno di un sistema perfetto, la realtà è al massimo perfettibile, e forse nemmeno. Per questo ci impone di valutare per bene gli eventi, metterli in fila, contestualizzarli.

Però anche no, però anche sticazzi.

Perché oggi Thibaut Pinot è tornato a vincere. E in salita. E sotto la pioggia. Che per uno come lui, con quello che gli è capitato nelle ultime stagioni, vale doppio.

E poteva ritornare a vincere un altro giorno. Invece no, proprio oggi 22 aprile. E il 22 aprile è il giorno di Michele Scarponi, quello ahinoi del suo ricordo. E allora qualcosa forse dovrà pur dire. Anche no, le coincidenze capitano e in continuazioni. La logica dice questo, dovrebbe sottolineare che dopo la metà di aprile si corre il Tour of the Alps e che la salita di solito invoglia gli scalatori a far bene, agevola il loro incedere; e Thibaut Pinot è uno scalatore.

La logica però è molto meno interessante dei pensieri che ti bucano la testa e si muovono nel cervello per farsi vedere.

E allora uno fa come vuole. E vede il sorriso di Michele Scarponi che è così diverso da quello di Thibaut Pinot. Tanto contagioso il primo, tanto schivo e malinconico il secondo. Perché i due si posizionerebbero all’opposto nella platea dei sorrisi del ciclismo, e pure della mimica e forse anche nell’andare in bicicletta. Ma che importa.

Perché Thibaut Pinot sembrava non riuscire a venirne fuori dal momento Pinot nel quale era entrato. Quel momento nel quale, indipendentemente dalla gamba, dalla preparazione, dalla buona volontà, qualcosa va storto al francese. La schiena, i dolori, il senso di sgretolamento e di fine che si inanellavano l’un l’altro. E lui che si intristiva un giorno di più, che sembrava aver perso pure una motivazione che fosse una ad andare avanti. E quando le gambe sembravo ritornare a girare bene, ecco che usciva qualcuno che faceva l’azione giusta al momento giusto e tanti saluti. L’ultima giovedì 21 aprile. Aveva detto “Negli ultimi chilometri ho pensato a quello che avevo passato negli ultimi anni. È un’altra occasione mancata, sappiamo che tra i professionisti non ce ne sono molti. Vedremo domani e la prossima settimana, ma sarebbe stato meglio vincere oggi e voltare questa pagina di merda”.

Era dal 2019 che Thibaut Pinot non sorrideva all’arrivo di una corsa. Aveva vinto in cima al Col du Tourmalet quell’anno, si stava giocando il Tour de France. Si ritirò che la diciannovesima tappa era appena iniziata. Quella tappa, somma beffa del dio del ciclismo, venne interrotta in cima all’Iseran a causa di una slavina.

Il momento Pinot, che di solito arrivava solo nel corso dei grandi giri e durava un giorno, si allargò all’infinito: due anni e mezzo in una carriera di un corridore all’infinito si avvicinano.

Il momento Pinot, quello infinito, si è interrotto oggi a Lienz, arrivo della quinta e ultima tappa del Tour of the Alps 2022. Ed è finito perché Thibaut Pinot l’ha fatto finire ritrovando il piacere di pedalare, non sentendosi più forzato a farlo. Aveva iniziato a fregarsene il giusto delle cose, difficile per uno come lui, ma c’aveva provato. Probabilmente, almeno in parte c’è riuscito. “Avevo poco stress addosso, sono felice di aver tagliato il traguardo con le braccia alzate. Mi riprendo molto rapidamente e mi nutro dei miei fallimenti. Oggi mi sono superato: non sentivo né il freddo né la pioggia. Ora smetteranno di parlare dei miei giorni senza vincere. La prossima settimana sarò al Tour de Romandie e spero di brillare anche lì”.