La Tirreno-Adriatico di Gianni Rodari

La Tirreno-Adriatico di Gianni Rodari

11/03/2022 0 Di Giovanni Battistuzzi

Cosa volete sia mai un errore, un’allungatina in una strada sbagliata. Non si cruccino Remco Evenepoel, Tadej Pogačar e Jonas Vingegaard per quanto accaduto alla Tirreno-Adriatico. Hanno fatto solo qualche decina di metri in più, hanno perso solo qualche secondo. Poco o niente. Anzi è andata loro benone: un salto indietro nel tempo, letterario, tra le parole di Gianni Rodari, dentro la sua Strada sbagliata

Il professor Grammaticus, nel rincasare, sbagliò strada. Venne perciò a trovarsi in una strada sbagliata. Difatti, dopo pochi passi, notò l’insegna di un negozio su cui si leggeva:
CUGINE ECONOMICHE
— Strani parenti, — osservò il professore. — Si lasciano vendere così, a poco prezzo. Chissà poi se vendono solo cugine o anche zie, cognate, nipoti e sorellastre.
Poco più avanti, in una vetrinetta, un cartello scritto a mano diceva:
SI RIPARANO OROLOGGI
— Alla larga, — sghignazzò il professore. — Se questo qui ripara gli orologi come ripara gli errori di ortografia, non farà molti affari davvero.
Continuando la sua passeggiata, il professore poté registrare un negozio in cui si vendevano «calse» e ridacchiò: — Ah, ora le calze le vendono direttamente col buco…
Una strana strada davvero, ma ve l’ho detto: era una strada sbagliata. Per il resto aveva tutto: un calzolaio che vantava le sue «SCARPE FATTE A NANO», un fornaio che vendeva «PANE E BASTA», e una splendida, modernissima «PANCA».
Qui il professore scoppiò a ridere tanto forte che il direttore della «panca» si affacciò a vedere che mai stesse succedendo.
— Rido, — spiegò Grammaticus, — domandandomi dove li tenete i quattrini: sopra la panca, insieme con la capra che campa, o sotto la panca, insieme con la capra che crepa?
L’ultimo negozio della via annunciava una vendita straordinaria di «NOBILI PER UFFICIO».
— Eh, — commentò malinconicamente il professore, — tutto passa a questo mondo! Ecco dove sono finite le glorie dell’aristocrazia: un conte è diventato un tavolino, una duchessa si è ridotta a fare da scrivania. E naturalmente ci sarà il marchese scaffale, il barone portatelefono e via discorrendo. Ma in fondo, non è mica un male: c’è qualcosa di più nobile del lavoro?

Gianni Rodari